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Macro Marco a Firenze



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Dopo l’esibizione di alcuni mesi fa come Monochrome Grooves assieme a Biga aka El-Climatico e Selfish durante la rassegna di Fabbrica Europa, torna nella nostra Firenze a suonare l’amico Macro Marco per la serata Boom Shak-A-Lak organizzata dai ragazzi della Banpay Crew..

Per quei pochi che ancora non conoscessero Macro Marco, ecco un bel po’ di info su di lui:

“Macro Marco è senza dubbio uno dei selecter più apprezzati nelle dancehall Italiane per il suono che propone definibile come Reggae a 360°. Attivo dal 1994. Il suo approccio al deejaying nasce dall’hip hop e poi si sposta progressivamente verso il reggae.

Rapper, produttore & Beatmaker, attira l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, già col primo “demo-tape” della sua formazione Funky Cabaret (Scegli l’MC – 1998), ma soprattutto col suo primo lavoro solista “Roots” (1999), un “hard to find” che ancora oggi viene preso come standard del rap underground italiano.

Negli stessi anni produce molti artisti calabresi come Kiave e Dietro Le Quinte, e il suo progetto di “compaesani” Paola Tribe. Nel 2000 produce per la neonata etichetta Gramigna Production, l’EP di Funky Cabaret “Musica Maestro”.

A cavallo del nuovo millennio collabora in qualità di rapper e produttore con: Bassi Maestro, Brusco, Cor Veleno, Il Bagatto, Casino Royale, Mikey Dread & Turi, con il quale si esibisce sui palchi di tutt’Italia nel tour seguente al primo album ufficiale del rapper calabrese “Salviamo il Salvabile”.

Nel 2001 comincia a dare sempre più spazio e importanza al Gramigna Sound (espressione dal vivo dell’omonima etichetta, sotto il cui si celano i propri dj set, per usare un termine “comune”, ma chi sa di cosa stiamo parlando, chi è stato ad una dancehall reggae, sa benissimo che il termine dj set è molto riduttivo).

Nello stesso anno produce completamente la fortunatissima compilation “Combo”, dove, sui suoi ritmi, si alternano alcuni dei più famosi e più validi cantanti reggae italiani come: Sud Sound System, Brusco, Jaka, Il Generale, Marina e molti altri.

Nel 2002 entra a far parte del “dj-team” della Red Bull Homegroove, un progetto che mira al miglioramento e al consolidamento di quella che è definita la “club culture” in tutti i suoi aspetti, dalla musica ai visuals, passando per la grafica e la comunicazione, una culla di nuovi talenti, che spesso e volentieri sono affiancati a mostri sacri della musica “elettronica”, sia nei dancefloor, che negli studi di registrazione, proprio come accade, molto più in grande, dell’appuntamento annuale della RedBull Music Academy.

Dal 1995 l’Academy permette a dj’s e producers emergenti di partecipare a due settimane di workshop tenuti dai protagonisti del panorama musicale mondiale. Marco partecipa all’edizione del 2003 tenutasi a Città del Capo in Sud Africa, e lì si esibisce più volte, collabora a stretto contatto con nomi del calibro di Patrice, Michael Reinbot (Compost Rec.), Marcus Intalex, Clive Chin, Jneiro Jarel e molti altri.

Rientrato dal Sud Africa, si concede completamente ai dj set e alla produzione musicale. Con una media di quasi 100 date in un anno porta il “Gramigna Sound” ad essere uno dei più forti, apprezzati e conosciuti sound system italiani ed europei.

Nelle ultime stagioni anima da nord a sud le “yard” più calde d’Italia partecipando anche a diversi dei più importanti eventi musicali italiani come il Rototom Sunsplash(Ud) – Arezzo Wave – Monte Peglia festival(Pg) – Sikula Reggae festival(Sr).

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Grazie alle vittorie nei vari “soundclash” (sfide a colpi di registrazioni esclusive tra due o più sound system) inizia a portare la propria musica e il proprio jugllin (tecnica particolare di mixaggio, di cui fa opera) anche all’estero, fino a laurearsi nel 2006, campione d’Europa (Euro Sound War 2006 – Speyer – Germania).

Il 2006 si chiude con la lavorazione dell’ultimo album di Brusco (voce anche dei dj set targati Gramigna Sound), della batteria di canzoni sul ritmo “Maria”, vero tormentone delle dancehall nostrane al quale collabora con artisti del calibro di Burro Banton, Alborosie, Villa Ada Posse, Perfect e molti altri ancora, e con la produzione dell’album dei due astri nascenti della scena reggae italiana Killacat & Gioman.

Nell’estate del 2007 fonda la propria etichetta discografica “Macro Beats” per cui produce, sul versante reggae/dancehall, il fortunatissimo “Bullet Era riddim”, ritmo che spopola nelle serate di mezzo mondo, e il singolo “Musica Domina” tratto dall’album “Vruscia” di Gioman & Killacat. Sul versante hip hop lavora sia sul singolo che sull’album dell’amico Kiave (Cerco RMX & C.S.3) e su più lavori dell’upcoming Don Diegoh.

Continua il lavoro di “talent scout” portando alla luce le bellissime voci di Julia (con la reggae cover della hit “No One2 di Alicia Keys) e del 17enne sardo ShakaRoot (che lancia con il singolo “We Need A Solution”).

Nel 2009 produce molte tracce dell’album d’esordio di BoomDaBash (considerato dalla critica e dal pubblico uno dei migliori album del nuovo reggae italiano), nel primo lavoro solista della “veterana” Lady Flavia (storico componente della Villa Ada Posse) , e 2 nuovi ritmi in 7”, Early Morning & Killa, sui cui hanno cantato nomi del calibro di: Capleton, Elijah Prophet, Million Stylez, Jah Mason e il top del reggae italiano.

Dopo i primi due anni di uscite, che hanno visto i “dischetti” marchiati Macro Beats girare in heavy rotation sui piatti della maggior parte dei sound italiani, europei e anche mondiali, si chiude un cerchio largo 7 pollici nel miglior modo possibile…

Nella stagione 2008/2009 Macro Marco e la sua Macro Beats iniziano a curare la produzione musicale ed esecutiva di alcuni degli artisti che fino a quel momento hanno gravitato nell’orbita dell’etichetta.

Primo lavoro ufficiale è il secondo album delle due sensations calabresi Gioman & Killacat che, dopo l’acclamato esordio discografico con l’album “Vruscia” e quasi due anni di live & showcase “sold out” in giro per tutt’Italia, si sono ritrovati in studio sotto la supervisione e la produzione artistica di Macro Marco, per dare vita, forma e voce a “Block Notes”, lavoro che può vantare parecchie collaborazioni nazionali e internazionali.

Per la serie non solo reggae, esce in contemporanea anche l’attesissimo nuovo album del rapper avellinese Ghemon che, ad un anno di distanza da “La rivincita dei buoni” e dopo essere tornato dal MEI 2007 con l’award di miglior artista emergente dell’anno, coadiuvato dal produttore Fid Mella e da Dj Tsura, sforna “E poi, all’improvviso, impazzire”

Nel frattempo Marco collabora alla stesura del disco del suo “partner in crime” Brusco, 4e1/2, e nell’estate del 2009 da vita a quello che è il suo vero e proprio primo disco solista: “The Macro Orchestra – Love Edition”, un progetto dal sapore Nu-Soul che racchiuderà 3 uscite separate, sotto forma di ep, per comporre alla fine un disco di 12 tracce. In questo episodio Macro ha curato tutta la parte musicale e anche gran parte dei testi e delle melodie, avvalendosi del talento e della professionalità di artisti come: Patrick Benifei (Casino Royale), Biggie Bash (BoomDaBash), Julia e Hyst.

Ad Ottobre 2009 vede la luce un nuovo ritmo targato Macro Beats, chiamato “Seven”, che in pochi giorni diventa già un “tormentone”, soprattutto sul web, grazie alla spinta dei vari social networks, essendo completamente in Free Download.

Le ultime due produzioni dell’anno escono a Dicembre e sono i nuovi lavori di due amici di sempre: Turi con lo street album calabro/americano “Lealtà e Rispetto” (uno dei lavori più attesi degli ultimi anni) e Kiave con “Il Tempo Necessario”, perla dell’underground Hip Hop dei nostri tempi, che già in molti considerano un classico!

Membro attivo della Jugglin Academy, progetto che lo vede impegnato insieme al fondatore Dj Indi (Bass Fi Mass / Milano) & Mad Kid (Taranto / Bologna), resident di 2 delle serate più calde della capitale (Mads Wed e Bash Fever), Marco continua a dividere il suo tempo tra serate e studio di registrazione, affrontando questo “viaggio” con lo spirito, il valore e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto, rimanendo, a suo modo, INDIPENDENTE dalle logiche del mercato musicale attuale.”

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